
Ownership characteristics of shareholders in Italian listed companies - Ricerca EQUITA-Bocconi 2021
Ownership characteristics of shareholders in Italian listed companies: do they really matter for firm performance?


Il dibattito sull'impatto degli azionisti e delle loro caratteristiche sulle performance aziendali è molto acceso, sia nel mondo accademico che in quello professionale. Da un lato, diversi studi sugli assetti proprietari diffusi delle società pubbliche statunitensi ribadiscono la superiorità di questo modello nel massimizzare i rendimenti per gli azionisti. Dall'altro, l’ottica di breve termine che ne deriva può influire negativamente sulla propensione delle società ad investire nei progetti di crescita di lungo periodo. Si apre così la strada a una valutazione positiva del ruolo di soggetti “stabili” all’interno dell’azionariato, in grado di supportare il management nello sviluppo delle strategie. E anche la normativa europea (come, ad esempio, la Shareholder Rights Directive II - SHDRII), spinge le aziende a adottare una visione di lungo periodo, migliorando così l'engagement degli azionisti e la trasparenza.
La ricerca di quest’anno evidenzia come il contesto italiano si differenzi dal modello anglosassone per tre aspetti principali: i) molte aziende di successo sono controllate da famiglie fondatrici, che agiscono come investitori di lungo termine, supportando la gestione anche in momenti difficili; ii) lo Stato svolge un ruolo di rilievo come azionista in diversi campioni nazionali, soprattutto in settori strategici. Questa presenza, sebbene non necessariamente negativa, può influenzare le nomine dei vertici aziendali e le performance; e iii) le pratiche di governance aziendale si sono evolute e oggi incentivano il ruolo decisionale attivo da parte degli azionisti, in linea con la direttiva SHDRII.