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A un mese dal Liberation Day: reazioni del mercato e cosa aspettarsi dai potenziali impatti dei dazi?

Luigi De Bellis - Co-Head Research Team
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L’improvviso aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti ha innescato una nuova fase di volatilità sui mercati globali, alimentando timori di recessione e stagflazione. L’impatto economico stimato, pari al 3% del PIL americano, ha spiazzato investitori e analisti. Le reazioni internazionali sono state divergenti: Cina intransigente, Asia orientale pronta al negoziato, Europa orientata al dialogo. Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita globale e rivisto al rialzo le aspettative d’inflazione. La Cina è vista rallentare, mentre gli Stati Uniti affrontano rischi crescenti. Tuttavia, alcuni indicatori macro restano solidi. I mercati obbligazionari segnalano aspettative di politiche monetarie più espansive. La Federal Reserve è attesa tagliare i tassi quattro volte entro fine 2025, mentre la BCE potrebbe iniziare già da giugno. In questo contesto, le valutazioni europee, in particolare tra le mid-cap italiane, offrono spunti di interesse.