Risultati Finanziari e Assemblea (IR)

EQUITA chiude il primo trimestre del 2023 con Ricavi Netti in crescita, un'alta redditività del capitale e una forte solidità patrimoniale. Verifica dei requisiti di indipendenza

11/05/2023

  • Ricavi Netti Consolidati a €19,3 milioni (+5% vs Q1’22)
  • Utile Netto Consolidato a €3,9 milioni, con una marginalità del 20%
  • Return on Tangible Equity (ROTE) al 26% e IFR Ratio superiore a 5,5 volte il requisito minimo richiesto
  • Obiettivi di crescita e diversificazione dei ricavi, approccio disciplinato sui costi e remunerazione degli azionisti confermati come da business plan EQUITA 2024
  • Il Consiglio di Amministrazione verifica i requisiti di indipendenza degli amministratori e dei sindaci della Società

Milano, 11 maggio 2023

Andrea Vismara, Amministratore Delegato di EQUITA, ha commentato: I risultati al 31 marzo 2023 evidenziano il secondo miglior Q1 in termini di Ricavi Netti e uno dei migliori Q1 in termini di Utile Netto dalla quotazione, nonostante il contesto di mercato sfidante. Continuiamo a rafforzare ulteriormente sia il modello di business sia il nostro posizionamento di primaria banca d’affari indipendente, con lo stesso impegno che ci contraddistingue da ormai 50 anni.

“I risultati del primo trimestre 2023 sono in linea con il percorso di crescita che ci siamo prefissati e con gli obiettivi definiti nel business plan triennale EQUITA 2024. La priorità resta la remunerazione dei nostri azionisti”.

Il Consiglio di Amministrazione di EQUITA Group S.p.A. (di seguito la “Società” e, insieme alle sue controllate, “EQUITA” o il “Gruppo”) ha approvato in data odierna i risultati del Gruppo al 31 marzo 2023.

 

Ricavi Netti Consolidati

Nel primo trimestre 2023 il Gruppo ha visto crescere i Ricavi Netti Consolidati a €19,3 milioni (€18,4 milioni in Q1’22, +5%). I ricavi derivanti da attività con i clienti1 si sono attestati a €17,7 milioni (€18,4 milioni in Q1’22, -4%).

L’area del Global Markets, che include le linee di business Sales & Trading, Client Driven Trading & Market Making e Trading Direzionale, ha registrato ricavi pari a €11,2 milioni in Q1’23 (€9,9 milioni in Q1’22, +13%). Guardando alle sole attività rivolte ai clienti, EQUITA ha visto i ricavi raggiungere €10,0 milioni, registrando una performance pressochè in linea con l’anno precedente (€10,0 milioni in Q1’22, -1%).

Con riferimento alle attività di intermediazione in conto terzi, nel Q1’23 la sala operativa di EQUITA ha confermato il suo ruolo di primario broker istituzionale in Italia registrando importanti quote di mercato in tutti i principali segmenti (8% su Euronext Milan, 13% su Euronext Growth Milan, 9% sul mercato obbligazionario e 14% sulle opzioni su azioni; fonte: Assosim). Nello stesso periodo, i volumi intermediati in conto terzi sul mercato italiano sono calati del 14% rispetto all’anno precedente sui titoli azionari dell’Euronext Milan e del 39% sui titoli azionari dell’Euronext Growth Milan. I volumi sui titoli obbligazionari sono invece cresciuti del 125% circa nello stesso periodo[2].

I ricavi del Sales & Trading, al netto delle commissioni passive e degli interessi, hanno raggiunto €5,8 milioni in Q1’23 (€6,4 milioni in Q1’22, -9%). La performance del Sales & Trading è stata influenzata da una minore operatività da parte dei clienti istituzionali sul mercato azionario italiano. I ricavi delle attività di Client Driven Trading & Market Making [3] sono invece cresciuti da €3,7 milioni in Q1’22 a €4,1 milioni in Q1’23 (+13%) grazie alla maggiore attività da parte dei clienti sul fronte obbligazionario, sui derivati e sui certificati. Il Trading Direzionale ha poi registrato un risultato in linea con la media dei primi trimestri degli ultimi anni, contribuendo ai ricavi netti per €1,3 milioni in Q1’23 (-€0,1 milioni in Q1’22). Si segnala che il risultato del Trading Direzionale include circa €0,4 milioni di proventi derivanti da un portafoglio obbligazionario immobilizzato held-to-collect (pari a circa €38 milioni), costruito prevalentemente tra luglio e settembre 2022 che ha permesso di sfruttare le opportunità presentatesi sul mercato obbligazionario durante l’estate dell’anno passato.

L’area dell’Investment Banking ha visto i ricavi raggiungere €6,2 milioni in Q1’23 (€6,7 milioni in Q1’22, -7%), nonostante il contesto di mercato sfidante a livello globale, soprattutto per le attività di M&A advisory. In Italia, infatti, Il settore dell’M&A ha registrato un importante rallentamento con 258 operazioni completate (327 in Q1’22, -21%) e €7 miliardi di controvalore (€17 miliardi in Q1’22, -57%). Le attività di Equity Capital Markets sul mercato italiano sono invece risultate sostanzialmente in linea con l’anno precedente, sia in termini di numero di operazioni (11 in Q1’23 vs 10 in Q1’22) sia in termini di controvalore (€0,8 miliardi in Q1’23 vs €0,9 miliardi in Q1’22). Le attività di Debt Capital Markets, con riferimento alle sole emissioni corporate, sono invece cresciute in termini di numero di operazioni (15 in Q1’23 vs 12 in Q1’22) e di controvalore (€10,1 miliardi in Q1’23 vs €7,9 miliardi in Q1’22). [4]

Con riferimento ai diversi team all’interno dell’Investment Banking, le attività legate ai mercati dei capitali hanno contribuito positivamente rispetto all’anno precedente grazie ai diversi mandati in operazioni di Equity Capital Markets e di Debt Capital Markets e Debt Advisory. A questo si aggiunge la buona performance della attività di Corporate Broking. Il risultato delle attività di M&A advisory ha invece risentito del difficile contesto di mercato, nonostante la performance del Q1’23 sia stata più resiliente rispetto alla performance del mercato italiano.

Nel corso del Q1’23, nonostante il difficile contesto di mercato, EQUITA ha completato con successo diversi mandati di elevato profilo. EQUITA ha infatti assistito, inter alia, Racing Force Group come Joint Bookrunner nell’aumento di capitale attraverso accelerated book-building, Gentili Mosconi come Sole Global Coordinator, Joint Bookrunner ed Euronext Growth Advisor nella sua ammissione su Euronext Growth Milan, ENI come collocatore nell’emissione obbligazionaria da €2 miliardi, AMCO – Asset Management Company come Joint Lead Manager e Joint Bookrunner nell’emissione obbligazionaria senior unsecured da €500 milioni, DeA Capital e Prima Industrie come Financial Advisor nella valutazione dei corrispettivi per le rispettive OPA, Atlantia come Financial Advisor nell’operazione di efficientamento della struttura finanziaria.

L’area dell’Alternative Asset Management ha chiuso il Q1’23 con ricavi netti pari a €1,8 milioni (€1,8 milioni in Q1’22, +1%). Le masse in gestione al 31 marzo 2023 risultano pari a €935 milioni (€921 milioni al 31 dicembre 2022, +2%), con un mix di asset nel tempo progressivamente più incentrato su fondi illiquidi proprietari, dunque a maggiore marginalità. I ricavi connessi alle attività di gestione (Portfolio Management, Private Debt e Private Equity) sono passati da €1,7 milioni in Q1’22 a €1,6 milioni in Q1’23 (-7%) per effetto di minori masse in gestione rispetto all’anno precedente, in particolare sui fondi flessibili UCITS del Portfolio Management (prodotti chiusi in ingresso e soggetti a riscatti in periodi di mercato turbolenti), solo in parte compensate dalle nuove masse sui prodotti illiquidi come il secondo fondo di private debt EQUITA Private Debt Fund II e il fondo di private equity EQUITA Smart Capital – ELTIF. Il Portafoglio Investimenti del Gruppo [5], pari a circa €9,7 milioni al 31 marzo 2023, ha contribuito ai risultati consolidati del Q1’23 per €0,3 milioni (€0,1 milioni in Q1’22).

Si segnala che il team di Private Debt è in procinto di completare il primo investimento all’estero del fondo EQUITA Private Debt Fund II – più nello specifico in Germania, al fianco di un primario operatore di private debt pan-europeo. In parallelo, il team ha avviato le attività propedeutiche per il lancio del terzo fondo di private debt, in vista della conclusione della fase di investimento del secondo fondo attesa entro il primo semestre 2023.

Il Team di Ricerca ha continuato a supportare attivamente le altre aree di business del Gruppo e a fornire agli investitori istituzionali analisi e insight su circa 120 società quotate italiane (≈96% della capitalizzazione del mercato italiano) e circa 40 estere, oltre che su diverse emittenti obbligazionarie le cui coperture sono volte a rafforzare la presenza di EQUITA anche nel mondo del Fixed Income.

 

Conto Economico Consolidato Riclassificato

Le Spese per il Personale[6],[7] sono passate da €8,5 milioni in Q1’22 a €8,9 milioni in Q1’23 (+5%), in linea con la crescita dei Ricavi Netti. Il Compensation/Revenues ratio9 si è attestato al 46,0% (45,9% in Q1’22) e il numero dei professionisti del Gruppo ha raggiunto quota 190 al 31 marzo 2023 (188 al 31 dicembre 2022 e 176 al 31 marzo 2022). Le Altre spese operative sono passate da €4,5 milioni in Q1’22 a €5,0 milioni in Q1’23 (+12%). I costi di Information Technology sono cresciuti rispetto all’anno precedente (+8%), principalmente per le dinamiche legate alla migrazione sulla piattaforma Euronext e all’inflazione sui contratti di info-providing, mentre i costi di trading[8] sono aumentati del 7%, in parte guidati dalla maggiore operatività del Client Driven Trading sui titoli obbligazionari. La voce Altro è invece cresciuta da €2,1 milioni in Q1’22 a €2,5 milioni in Q1’23 (+16%) per effetto di un graduale ritorno alle attività in presenza con i clienti (es. roadshow, conferenze) e alle dinamiche legate all’inflazione su alcuni contratti. Il Cost/Income ratio9,[9] si è attestato al 71,8% (70,1% in Q1’22).

Il Risultato Consolidato Ante Imposte9 ha raggiunto €5,4 milioni (€5,5 milioni in Q1’22, -1%) mentre l’Utile Netto Consolidato9 si è attestato a €3,9 milioni (€3,8 milioni in Q1’22, +1%). Includendo gli impatti dei piani di incentivazione di lungo termine rivolti all’Alta Dirigenza (“LTIP”), l’Utile Netto Consolidato è stato di €3,8 milioni, in linea con l’anno precedente (€3,8 milioni in Q1’22, -1%).

Con riferimento all’LTIP EQUITA Group 2020-2022, il Gruppo ha raggiunto tutti e tre gli obiettivi definiti nel piano, ovvero: i) IFR ratio consolidato nel triennio 2020-2022 superiore al 200% in ciascun anno (533% IFR ratio medio, sempre superiore al 200%)[10], ii) ROTE consolidato medio nel triennio 2020-2022 superiore al 15% (33% annuo medio nel periodo) e iii) Total Shareholders Return medio nel triennio 30 aprile 2020 – 30 aprile 2023 superiore al 10% annuo (27% annuo medio nel periodo). Si ricorda che la voce di costo connessa all’LTIP è volta a ridurre gli impatti diluitivi derivanti dall’esercizio di n. 1.300.000 stock options in ottica pro-mercato, cristallizzando il valore già acquisito dai beneficiari e non rappresentando, dunque, una remunerazione aggiuntiva.

I risultati raggiunti in Q1’23 sono da considerarsi in linea con gli obiettivi annunciati lo scorso 17 marzo 2022 con il business plan EQUITA 2024, inclusi gli obiettivi di remunerazione degli azionisti (“[…] dividendo annuale medio superiore a €0,30. […]”)[11].

 

Patrimonio Netto Consolidato

Il Patrimonio Netto Consolidato al 31 marzo 2023 è pari a €108,5 milioni e la redditività media del Patrimonio Netto Tangibile (ROTE) si è attestata al 26%. Il livello di patrimonializzazione del Gruppo si conferma tra i più alti sul mercato, con un IFR ratio pari a circa 5,5 volte i requisiti minimi di base, così come definiti dal Regolamento UE 2033/2019 (IFR).

 

Outlook sul primo semestre 2023

Si segnala che alla data del presente comunicato la performance del Global Markets risulta in crescita rispetto all’anno precedente grazie al contributo positivo delle attività d’intermediazione in conto proprio a servizio dei clienti (Client Driven Trading & Market Making) e del Trading Direzionale, aree che stanno più che compensando la minore operatività degli investitori in conto terzi sul mercato azionario italiano (YTD Aprile 2023 vs YTD Aprile 2022: -22% su Euronext Milan e -33% su Euronext Growth Milan; fonte Assosim). Con riferimento all’Investment Banking, dalla chiusura del Q1’23 ad oggi il team ha agito con ruoli senior nelle quotazioni di Ecomembrane e Lottomatica e la pipeline di operazioni di Capital Markets e di M&A risulta interessante per i prossimi mesi. Si segnala che la performance registrata nel primo semestre 2022 dal team era stata particolarmente positiva grazie al contributo della controllata EQUITA K Finance che – grazie ad alcuni mandati particolarmente remunerativi – aveva fatto registrare il miglior primo semestre dell’Investment Banking dalla quotazione con €24 milioni di ricavi (€11 milioni di ricavi la media dei primi semestri dalla quotazione). Continua, infine, la raccolta di nuovi prodotti illiquidi all’interno dell’Alternative Asset Management con il final closing di EQUITA Smart Capital – ELTIF atteso al 30 giugno 2023, a cui si aggiungono le attività propedeutiche per la raccolta del terzo fondo di private debt EQUITA Private Debt Fund III e il lancio di una nuova asset class, quest’ultima in fase avanzata di studio e il cui lancio potrebbe essere annunciato entro il primo semestre 2023.

 

Verifica dei requisiti di indipendenza degli amministratori e dei sindaci della Società

Il Consiglio di Amministrazione in data odierna ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rese dagli Amministratori e Sindaci della Società e delle ulteriori informazioni a disposizione, la sussistenza dei requisiti di cui all’articolo 13 del D. Lgs. 58/1998 (“TUF”).

In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha verificato la sussistenza, in capo a Paolo Colonna, Silvia Demartini, Michela Zeme – membri del Consiglio di Amministrazione della Società – dei requisiti di indipendenza previsti dall’articolo 148, comma 3, del TUF, come richiamato dall’articolo 147-quater, comma 1, del TUF, e che non ricadono in alcuna delle circostanze di cui alla Raccomandazione 7, del Codice di Corporate Governance approvato dal Comitato per la Corporate Governance nel gennaio 2020, così come integrate dei criteri quali-quantitativi per valutare la significatività delle relazioni di cui alle lettere c) e d) della stessa Raccomandazione 7, come definiti dal Consiglio di Amministrazione della Società nella seduta del 20 aprile 2023.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì preso atto della verifica, condotta dall’organo di controllo, in merito alla sussistenza, in capo a Franco Fondi, Laura Acquadro e Andrea Conso – sindaci effettivi del Collegio Sindacale della Società – dei requisiti di indipendenza.

Si segnala inoltre che, durante l’adunanza consigliare, il Collegio Sindacale ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio di Amministrazione della Società per valutare l’indipendenza dei propri componenti dei componenti del Collegio Sindacale, anche ai sensi del Codice di Corporate Governance (tenuto altresì conto dei predetti criteri quantitativi e qualitativi).


1 Esclude gli accantonamenti relativi ai piani di incentivazione di lungo termine per l’Alta Dirigenza (“LTIP”)

[1] Esclude i ricavi derivanti da attività non legate a business con i clienti come le attività di Trading Direzionale e gli impatti al 31 marzo 2023 connessi al Portafoglio Investimenti del Gruppo per le attività di Alternative Asset Management

[2] Fonte: ASSOSIM. Dati su obbligazioni riferiti all’aggregato dei mercati DomesticMOT, EuroMOT ed ExtraMOT

[3] I dati di Client Driven Trading & Market Making e Trading Direzionale sono una rappresentazione gestionale del trading proprietario

[4] Fonte: Elaborazione EQUITA su dati KPMG (M&A), Dealogic (Equity Capital Markets) e Bondradar (Debt Capital Markets).

[5] Il Portafoglio Investimenti di EQUITA include le partecipazioni della Società nelle iniziative di Alternative Asset Management promosse, con il fine di allineare ulteriormente i propri interessi a quelli degli investitori

[6] Escludono i compensi per il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale, voci incluse nelle Altre spese operative

[7] Esclude gli accantonamenti relativi ai piani di incentivazione di lungo termine per l’Alta Dirigenza (“LTIP”)

[8] Voce direttamente connessa ai ricavi dell’area Global Markets

[9] Rapporto tra Totale Costi e Ricavi Netti Consolidati

[10] In seguito al cambio di normativa e alla successiva delibera dell’Assemblea degli Azionisti, il parametro inizialmente annunciato (Total Capital Ratio) è stato sostituito con l’IFR ratio

[11] Confronto con gli obiettivi di piano annunciati in data 17 marzo 2022, ovvero “€50+ milioni di dividendi distribuiti nel triennio 2022-2024, con un dividendo annuale medio per azione superiore a €0,30.