Risultati Finanziari e Assemblea (IR)

EQUITA chiude il primo semestre del 2022 con Ricavi in crescita a €48 milioni, il risultato migliore dall'IPO, e Utile superiore a €10 milioni. Outlook 2022 e obiettivo di remunerazione degli azionisti non inferiore a €0,30 per azione

08/09/2022

  • EQUITA chiude il primo semestre del 2022 con Ricavi in crescita a €48 milioni, il risultato migliore dalla quotazione, e Utile superiore a €10 milioni
  • Diversificazione, resilienza e forte posizionamento sul mercato italiano alla base della performance positiva del Gruppo, nonostante il difficile contesto a livello globale
  • Sulla base dei risultati attesi, il Consiglio di Amministrazione ritiene di poter proporre nel 2023 la distribuzione di un dividendo non inferiore a €0,30 per azione, in linea con gli obiettivi di remunerazione degli azionisti annunciati nel business plan triennale

Milano, 8 settembre 2022

Andrea Vismara, Amministratore Delegato di EQUITA, ha commentato: I primi sei mesi del 2022 hanno dimostrato ancora una volta la resilienza di EQUITA in contesti di mercato difficili come quello che stiamo vivendo. Nonostante l’incertezza che sta caratterizzando i mercati, il forte posizionamento del Gruppo, l’offerta diversificata in tutte le aree di business e l’interessante pipeline di operazioni su cui stiamo lavorando ci rendono fiduciosi per il futuro”.

“I risultati raggiunti nella prima metà del 2022 evidenziano il miglior primo semestre dalla quotazione in termini di Ricavi Netti con €48 milioni, in crescita del 5%, e una redditività superiore a €10 milioni. La performance è in linea con l’obiettivo di remunerazione dei nostri azionisti che prevede di distribuire più di €50 milioni nel triennio 2022-2024. Considerando i risultati al 30 giugno 2022 e sulla base delle attese per la seconda parte dell’anno, il Consiglio di Amministrazione ritiene di poter proporre nel 2023 la distribuzione di un dividendo non inferiore a €0,30 per azione”.

Il Consiglio di Amministrazione di EQUITA Group S.p.A. (di seguito la “Società” e, insieme alle sue controllate, “EQUITA” o il “Gruppo”) ha approvato in data odierna i risultati del Gruppo al 30 giugno 2022.

 

Ricavi Netti Consolidati

In H1’22 il Gruppo ha registrato Ricavi Netti Consolidati pari a €48,4 milioni, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente (€46,1 milioni in H1’21) mentre i ricavi delle attività rivolte ai clienti sono invece cresciuti del 18% (da €39,3 milioni in H1’21 a €46,4 milioni in H1’22)[1]. Con riferimento ai Ricavi Netti, i primi sei mesi del 2022 si configurano come il miglior primo semestre dalla quotazione.

La strategia di diversificazione e il forte posizionamento raggiunto da EQUITA sul mercato italiano, confermato anche dai risultati di Institutional Investor dove EQUITA si è nuovamente posizionata ai vertici dei sondaggi per la sua ricerca sulle Mid & Small Caps e per le sue attività di Sales, Trading & Execution e Corporate Access (si veda il comunicato stampa dedicato link), hanno infatti permesso al Gruppo di realizzare una performance positiva nonostante il difficile contesto geopolitico e macroeconomico che ha influenzato negativamente i mercati dei capitali a livello globale.

L’area del Global Markets, che include le linee di business Sales & Trading, le attività Client Driven Trading & Market Making e il Trading Direzionale, ha registrato ricavi pari a €19,9 milioni in H1’22 (€24,8 milioni in H1’21,
-20%).
Se si considerano le sole attività rivolte ai clienti (Sales & Trading e Client Driven Trading & Market Making, escludendo dunque il Trading Direzionale), il Global Markets ha chiuso il primo semestre 2022 con ricavi pari a €18,2 milioni (€18,6 milioni in H1’21, -2%), consolidando una performance più resiliente rispetto ai livelli di operatività registrati sul mercato italiano da parte degli investitori, specialmente in Q2’22.

Con riferimento alle attività di intermediazione in conto terzi, infatti, EQUITA ha registrato nel secondo trimestre 2022 quote di mercato crescenti sui segmenti azionari ed obbligazionari rispetto al primo trimestre 2022. Tale dinamica ha ulteriormente rafforzato il posizionamento del Gruppo e ha portato le quote di mercato in H1’22 a 8% su Euronext Milan, 12% su Euronext Growth Milan, 9% sul mercato obbligazionario e 7% sulle opzioni su azioni. Nello stesso periodo, i volumi intermediati in conto terzi sul mercato italiano sono calati del 2% sui titoli azionari e del 17% sui titoli obbligazionari (H1’22 vs H1’21)[2].

I ricavi del Sales & Trading, al netto delle commissioni passive e degli interessi, hanno raggiunto €11,8 milioni in H1’22 (€12,0 milioni in H1’21, -1%) e i ricavi delle attività di Client Driven Trading & Market Making [3] si sono attestati a €6,4 milioni (€6,6 milioni in H1’21, -4%). Il Trading Direzionale è tornato a essere profittevole nel secondo trimestre 2022 generando ricavi netti pari a €1,8 milioni in H1’22 (€6,2 milioni in H1’21, -72%). La performance del Trading Direzionale è comunque penalizzata dall’effetto comparativo con l’anno precedente in cui il marcato trend rialzista dei mercati aveva fatto registrare un risultato significativamente superiore alla media storica.

In Q2’22 l’area Global Markets ha registrato €9,9 milioni di ricavi, in calo rispetto all’anno precedente (€12,3 milioni in Q2’21, -19%) per effetto della performance particolarmente positiva del Trading Direzionale nel 2021, nonché per la limitata operatività da parte dei clienti in Q2’22 causata della generale incertezza sui mercati a livello globale.

L’area dell’Investment Banking ha visto crescere i ricavi da €18,1 milioni in H1’21 a €24,4 milioni in H1’22 (+35%) grazie alla buona performance delle attività di M&A advisory e di Debt Advisory & Restructuring. Tale risultato è in controtendenza rispetto all’andamento del settore, a dimostrazione del forte posizionamento raggiunto sul mercato domestico. In Italia, infatti, le attività di Equity Capital Markets hanno registrato una marcata diminuzione sia in termini di numero di operazioni che in termini di controvalori (da 29 in H1’21 con €4,8 miliardi a 18 in H1’22 con €1,5 miliardi, -38% e -69% rispettivamente), così come le attività di Debt Capital Markets (da 15 in H1’21 con €8,0 miliardi a 6 in H1’22 con €2,3 miliardi,
-60% e -72% rispettivamente, con riferimento alle sole emissioni corporate). Anche il settore dell’M&A in Italia ha registrato un primo semestre in rallentamento con 537 operazioni (616 in H1’21, -13%) e €30 miliardi di controvalore (€52 miliardi in H1’21, -42%).[4]

Nonostante il difficile contesto, EQUITA ha completato con successo diversi mandati di elevato profilo svolgendo in Q2’22, inter alia, il ruolo di: advisor finanziario e placement agent nell’aumento di capitale di IVS Group da €185 milioni, placement agent nell’emissione di un prestito obbligazionario green bond senior unsecured di Alerion Clean Power da €100 milioni, advisor finanziario nel finanziamento multi-tranche di TEA S.B. da €120 milioni eventualmente convertibile in sustainability-linked bond, intermediario autorizzato e sole bookrunner nel reverse accelerated bookbuilding di Generali su azioni Cattolica Assicurazioni, advisor finanziario di B.F. nella cessione di quote di minoranza di Bonifiche Ferraresi a diversi soggetti interessati a condividere lo sviluppo del Gruppo B.F., e advisor finanziario – attraverso EQUITA K Finance – di Famar nella cessione a Holding Moda e di Salice nella cessione a Cobepa.

In Q2’22 l’Investment Banking ha registrato ricavi netti in forte crescita (+48% rispetto al Q2’21, da €12,0 milioni a €17,7 milioni), principalmente guidati dalle attività di M&A Advisory e di Debt Advisory & Restructuring. Tra le attività di M&A advisory si segnala la performance particolarmente positiva della controllata EQUITA K Finance.

L’area dell’Alternative Asset Management ha chiuso i primi sei mesi del 2022 con ricavi netti pari a €4,0 milioni (€3,2 milioni in H1’21, +27%) e masse in gestione pari a €1 miliardo al 30 giugno 2022 (€1,1 miliardi al 31 dicembre 2021, -6%). I ricavi connessi alle attività di gestione (Portfolio Management, Private Debt e Private Equity) sono cresciuti del 44%, da €2,6 milioni in H1’21 a €3,8 milioni in H1’22. Tale crescita è stata principalmente guidata dalle nuove commissioni di EQUITA Private Debt Fund II (il secondo fondo di private debt lanciato nel 2020 e che ha chiuso la raccolta a giugno 2022 con €237 milioni, risultato ben superiore al target annunciato di €200 milioni), a cui si aggiungono le commissioni di gestione di EQUITA Smart Capital – ELTIF (il PIR alternativo di EQUITA focalizzato su investimenti di private equity in imprese italiane private medio-piccole e che alla data del 30 giugno 2022 ha superato la soglia di €61 milioni di raccolta). Il Portafoglio Investimenti del Gruppo [5], pari a circa €10,5 milioni al 30 giugno 2022, ha contribuito ai risultati consolidati di H1’22 per €0,3 milioni, (€0,6 milioni in H1’21).

In Q2’22 l’Alternative Asset Management ha registrato ricavi netti in crescita del 40% rispetto al Q2’21, da €1,6 milioni a €2,2 milioni. A tale risultato ha contribuito la raccolta di nuovi prodotti di Private Debt e Private Equity (rispettivamente EQUITA Private Debt Fund II e EQUITA Smart Capital – ELTIF) che hanno permesso di compensare il calo delle masse nel Portfolio Management dovuto alla performance negativa dei mercati e ai riscatti. Escludendo il contributo del Portafoglio Investimenti e considerando i soli ricavi connessi alle attività di gestione, il Q2’22 ha registrato una crescita del 60% (€2,1 milioni vs €1,3 milioni in Q2’21).

Il Team di Ricerca – nuovamente posizionato al primo posto per la qualità della sua ricerca sulle mid e small caps italiane e al secondo posto nella classifica generale di Institutional Investor – ha continuato a supportare attivamente le altre aree di business del Gruppo e a fornire agli investitori istituzionali analisi e insight su più di 120 società quotate italiane (≈96% della capitalizzazione del mercato italiano) e più di 40 estere, oltre che su 15 emittenti obbligazionari le cui coperture sono volte a rafforzare la presenza di EQUITA anche nel mondo del Fixed Income.

 

Conto Economico Consolidato Riclassificato

Le Spese per il Personale sono passate da €21,8 milioni in H1’21 a €22,5 milioni in H1’22 (+3%), pressoché in linea con la dinamica dei ricavi. Il Compensation/Revenues ratio si è attestato al 46,5% (46,9% in H1’21) e il numero dei dipendenti del Gruppo ha raggiunto quota 178 professionisti al 30 giugno 2022 (173 al 31 dicembre 2021 e 162 al 30 giugno 2021). Le Altre spese operative sono passate da €9,1 milioni in H1’21 a €9,5 milioni in H1’22 (+4%). I costi di trading [6] sono aumentati del 7%. I costi di Information Technology sono anch’essi cresciuti rispetto all’anno precedente (+8%), principalmente per effetto di alcuni nuovi sviluppi sull’infrastruttura tecnologica del Global Markets volti a migliorare il servizio verso i clienti. La voce Altro è cresciuta da €4,6 milioni in H1’21 a €4,7 milioni in H1’22 (+1%) per effetto di un graduale ritorno alle attività in presenza con i clienti (es. roadshow, conferenze). Il Cost/Income ratio[7] si è attestato al 66% in H1’22, pressoché in linea con il 67% dell’anno precedente.

Il Risultato Consolidato Ante Imposte ha raggiunto €16,4 milioni in H1’22, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente (€15,2 milioni in H1’21), e rappresenta il miglior primo semestre dalla quotazione. L’Utile Netto Consolidato post-minoranze si è invece attestato a €10,3 milioni in H1’22 (€11,4 milioni in H1’21, -10%) con una marginalità netta del 21% (25% in H1’21).

Si segnala che la differenza tra Risultato Consolidato Ante Imposte e Utile Netto Consolidato post-minoranze rispetto all’anno precedente è da attribuirsi al tax rate normalizzato in H1’22 (28%) rispetto a H1’21 (23%, per effetto di alcuni benefici derivanti dal consolidamento di EQUITA K Finance, come già annunciato nei commenti ai risultati precedenti) e alla migliore performance della controllata EQUITA K Finance nel 2022 rispetto al 2021 con conseguente impatto sulle minoranze.

Inoltre, se si osserva il solo risultato connesso alle attività con i clienti – ovvero se si escludono dai risultati 2022 e 2021 il Trading Direzionale e gli impatti derivanti dal Portafoglio Investimenti che per loro natura hanno una maggiore variabilità – lUtile Netto Adjusted post-minoranze risulta in crescita dell’8% (€9,5 milioni in H1’22 vs €8,8 milioni in H1’21) e rappresenta il miglior primo semestre dalla quotazione.

 

Patrimonio Netto Consolidato

Il Patrimonio Netto Consolidato al 30 giugno 2022 è pari a €95,7 milioni e la redditività media del Patrimonio Netto Tangibile (ROTE) si è attestata al 38%. Il livello di patrimonializzazione del Gruppo si conferma tra i più alti sul mercato, con un IFR ratio pari a circa 6,5 volte i requisiti minimi di base, così come definiti dal nuovo Regolamento UE 2033/2019 (IFR).

 

Outlook 2022

Per il secondo semestre 2022 il management di EQUITA si attende un contesto di mercato ancora sfidante per effetto dell’inflazione, delle conseguenze del conflitto in Ucraina e per le elezioni politiche in Italia. La performance del Gruppo dovrebbe comunque continuare a dimostrarsi più resiliente rispetto al mercato, beneficiando del continuo coinvolgimento di EQUITA in operazioni di Capital Markets e di M&A, così come confermato dalla buona pipeline e nonostante l’incertezza a livello globale. Le attività di Alternative Asset Management continueranno, inoltre, a beneficiare dell’aumento delle masse di prodotti illiquidi rispetto all’anno precedente, a cui si aggiunge una importante plusvalenza realizzata nel mese di agosto 2022 per un disinvestimento da parte del fondo EQUITA Private Debt Fund. La performance negativa dei mercati alla data odierna, infine, non rende ipotizzabile la realizzazione di commissioni di incentivo derivanti dalle attività di portfolio management nel quarto trimestre 2022 (€4,5 milioni nel quarto trimestre 2021).

Alla luce di quanto consolidato nel primo semestre 2022 e considerando le attese per il secondo semestre dell’anno, il risultato dell’esercizio 2022 è da considerarsi in linea con gli obiettivi di business plan al 2024 – e in particolare con gli obiettivi di remunerazione degli azionisti annunciati dal Gruppo lo scorso 17 marzo 2022.

Il Consiglio di Amministrazione – in assenza di eventi particolarmente negativi per il mercato – ritiene pertanto di poter proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti un dividendo non inferiore a €0,30 per azione, da corrispondersi in due tranche come in passato.

Inoltre, tenendo conto dell’Utile Netto per azione del primo semestre (pari a circa €0,22) e dell’Utile Netto atteso per il secondo semestre, si segnala che tale proposta è verosimilmente raggiungibile senza dover distribuire una parte significativa delle riserve accumulate dalla quotazione, le quali andranno dunque ad offrire maggiore visibilità e solidità ai dividendi futuri, in linea con gli obiettivi del Business Plan 2022-2024. [8]

 


[1] Sono esclusi i ricavi derivanti da attività non legate a business con i clienti come le attività di Trading Direzionale e gli impatti al 30 giugno 2022 connessi al Portafoglio Investimenti del Gruppo per le attività di Alternative Asset Management

[2] Fonte: ASSOSIM. Dati su azioni riferiti a Euronext Milan. Dati su obbligazioni riferiti ai mercati DomesticMOT, EuroMOT ed ExtraMOT

[3] I dati di Client Driven Trading & Market Making e Trading Direzionale sono una rappresentazione gestionale del trading proprietario

[4] Fonte: Elaborazione EQUITA su dati Dealogic (Equity Capital Markets), Bondradar (Debt Capital Markets) e KPMG (M&A). I controvalori M&A di H1’21 includono l’operazione Stellantis pari a circa €19,8 miliardi).

[5] Il Portafoglio Investimenti di EQUITA include le partecipazioni della Società nelle iniziative di Alternative Asset Management promosse, con il fine di allineare ulteriormente i propri interessi a quelli degli investitori

[6] Voce direttamente connessa ai ricavi dell’area Global Markets

[7] Rapporto tra Totale Costi e Ricavi Netti Consolidati

[8] “[…] dividendo annuale medio superiore a €0,30. […]”