Risultati Finanziari e Assemblea (IR)

EQUITA approva i risultati del primo semestre del 2023 e conferma gli obiettivi di remunerazione degli azionisti

  • Ricavi Netti Consolidati a €43 milioni e Utile Netto Consolidato a €8 milioni, con una marginalità del 19%
  • Return on Tangible Equity (ROTE) al 23% e IFR Ratio superiore a 5,4 volte il requisito minimo richiesto
  • Sulla base dei risultati attesi, il Consiglio di Amministrazione ritiene di poter proporre per l’esercizio 2023 la distribuzione di un dividendo non inferiore a €0,30 per azione, in linea con gli obiettivi annunciati nel business plan triennale EQUITA 2024

 

Milano, 7 settembre 2023

Andrea Vismara, Amministratore Delegato di EQUITA, ha commentato: Il primo semestre vede Ricavi Netti a €43 milioni e Utile Netto a €8 milioni, oltre a un IFR Ratio superiore a 5 volte i requisiti minimi che conferma la forte solidità patrimoniale del Gruppo. L’aver diversificato la nostra offerta in questi anni, unita al costante impegno di tutti i professionisti EQUITA, ci hanno permesso di raggiungere questi risultati nonostante un contesto di mercato sempre più sfidante”.

“Nel primo semestre del 2023, così come accaduto nel corso del 2022, abbiamo continuato ad investire sulle persone, sulla diversificazione dell’offerta e sul rafforzamento del nostro modello di business e del nostro brand, tutte condizioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi definiti nel business plan triennale EQUITA 2024. Il contesto di mercato sta però diventando via via più difficile a causa dell’incertezza sulla possibile evoluzione dello scenario macroeconomico, sia italiano che globale. Questo potrebbe dunque ritardare il raggiungimento di alcuni degli obiettivi di crescita del Gruppo nell’arco di piano. Il solido track-record di EQUITA in contesti di mercato difficili, unito agli utili accantonati dall’IPO, ci porta però a confermare gli obiettivi di remunerazione dei nostri azionisti, ovvero una distribuzione superiore a €50 milioni nel triennio”.

Il Consiglio di Amministrazione di EQUITA Group S.p.A. (di seguito la “Società” e, insieme alle sue controllate, “EQUITA” o il “Gruppo”) ha approvato in data odierna i risultati finanziari consolidati al 30 giugno 2023.

Ricavi Netti Consolidati

Nel primo semestre del 2023 il Gruppo ha registrato Ricavi Netti Consolidati pari a €42,8 milioni (€48,2 milioni in 1H’22, -11%). I ricavi derivanti da attività con i clienti[1] si sono attestati a €39,0 milioni (€46,1 milioni in 1H’22, -15%).

L’area del Global Markets, che include le linee di business Sales & Trading, Client Driven Trading & Market Making e Trading Direzionale, ha registrato ricavi pari a €20,7 milioni in 1H’23 (€19,7 milioni in 1H’22, +5%). Con riferimento alle sole attività di intermediazione rivolte ai clienti, EQUITA ha visto i ricavi attestarsi a €17,6 milioni, registrando una performance pressoché in linea con l’anno precedente (€17,9 milioni in 1H’22, -2%).

Il posizionamento di leadership di EQUITA come principale broker istituzionale è stato confermato anche dagli ottimi risultati della sala operativa nei sondaggi di Institutional Investor – dove EQUITA si è posizionata ai vertici delle classifiche come broker più votato per le sue attività di Trading & Execution, Sales e Corporate Access, così come per la sua ricerca sulle mid & small caps, nei sondaggi relativi all’Italia[2]e dalle importanti quote di mercato raggiunte in tutti i principali segmenti (Euronext Milan: 7,3%; Euronext Growth Milan: 12,0%; mercato obbligazionario: 7,7%; opzioni su azioni: 17,0%).[3] Nello stesso periodo, i volumi intermediati in conto terzi sul mercato italiano sono calati – anno su anno – dell’8% sui titoli azionari negoziati su Euronext Milan e del 35% sui titoli azionari negoziati su Euronext Growth Milan, evidenziando il secondo peggior 1H registrato nei cinque anni precedenti (1H’18-1H’22) in termini di liquidità sul mercato. I volumi sui titoli obbligazionari sono invece cresciuti del 90% circa per effetto della maggiore appetibilità di tali strumenti finanziari in seguito al rialzo dei tassi.[4]

I ricavi del Sales & Trading, al netto delle commissioni passive e degli interessi, hanno raggiunto €10,3 milioni in 1H’23 (€11,6 milioni in 1H’22, -11%). Tale performance è stata influenzata da una minore operatività da parte degli investitori sul mercato azionario italiano, in particolare sui titoli a più bassa capitalizzazione (mid e small caps). I ricavi delle attività di Client Driven Trading & Market Making [5] sono invece cresciuti da €6,4 milioni in 1H’22 a €7,3 milioni in 1H’23 (+14%) per effetto della maggiore attività da parte dei clienti sul fronte obbligazionario, sui derivati e sui certificati. Il Trading Direzionale ha poi registrato un risultato in linea con la media dei primi semestri degli ultimi anni, contribuendo ai Ricavi Netti per €3,1 milioni in 1H’23 (€1,8 milioni in 1H’22). Si segnala che il risultato del Trading Direzionale include circa €0,5 milioni di proventi netti derivanti da un portafoglio obbligazionario immobilizzato held-to-collect (pari a circa €39 milioni), costruito prevalentemente tra luglio e settembre 2022, che ha permesso di sfruttare le opportunità presentatesi sul mercato obbligazionario durante l’estate dell’anno passato.

In 2Q’23 l’area Global Markets ha registrato €9,5 milioni di Ricavi Netti, in lieve calo rispetto all’anno precedente (€9,8 milioni in 2Q’22, -3%) per effetto della minore operatività sui titoli azionari a più bassa capitalizzazione in Italia.

L’area dell’Investment Banking ha registrato Ricavi Netti pari €17,8 milioni in 1H’23 (€24,4 milioni in 1H’22,
-27%), in un contesto caratterizzato dal perdurare delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali e di uno scenario macroeconomico instabile che ha impattato soprattutto le attività di M&A advisory a livello globale.

La performance dei Ricavi Netti risente dell’effetto comparativo con l’anno precedente che aveva visto la controllata EQUITA K Finance beneficiare di un mandato particolarmente remunerativo. Escludendo tale mandato, i Ricavi Netti dell’Investment Banking in 1H’23 sono risultati in crescita del 29%.

Guardando al contesto italiano, il settore dell’M&A ha registrato un importante rallentamento in 1H’23 con soli €13 miliardi di controvalore (€35 miliardi in 1H’22, -63%), dato significativamente inferiore alla media dei cinque anni precedenti (€33,0 miliardi, 1H’18-1H’22); in termini di operazioni completate il calo è stato del 14% (555 in 1H’23 vs 648 in 1H’22). Le attività di Equity Capital Markets sono invece cresciute rispetto all’anno precedente, sia per numero di operazioni (22 in 1H’23 vs 18 in 1H’22, +22%) che per controvalore (€2,8 miliardi in 1H’23 vs €1,5 miliardi in 1H’22, +87%)[6], ma tale operatività sul mercato risulta ancora inferiore alla media dei cinque anni precedenti (€3,5 miliardi, 1H’18-1H’22). Le attività di Debt Capital Markets – con riferimento alle sole emissioni corporate – sono anch’esse risultate in crescita, sia in termini di numero di operazioni (34 in 1H’23 vs 21 in 1H’22, +62%) che di controvalore (€21,7 miliardi in 1H’23 vs €13,9 miliardi in 1H’22, +56%), evidenziando un’operatività superiore alla media dei cinque anni precedenti (€10,7 miliardi, 1H’18-1H’22).[7]

Le attività legate ai mercati dei capitali hanno dunque contribuito positivamente ai risultati del Gruppo grazie ai numerosi mandati completati dal team di Equity Capital Markets e dalla sala operativa: questo ha permesso a EQUITA di chiudere il primo semestre del 2023 come la banca d’affari con il maggior numero di IPO completate a livello europeo, raccogliendo per i propri clienti oltre €1 miliardo sul mercato. A questo si aggiunge la buona performance della attività di Debt Capital Markets e Debt Advisory e di Corporate Broking a supporto delle società emittenti. Le attività di M&A advisory hanno invece risentito del difficile contesto di mercato e dell’effetto comparativo con l’anno precedente che aveva visto la controllata EQUITA K Finance beneficiare di un mandato particolarmente remunerativo nel secondo trimestre.

Nel corso del secondo trimestre del 2023 EQUITA ha completato con successo diversi mandati di elevato profilo assistendo, inter alia, Lottomatica come Co-Manager nella quotazione su Euronext Milan, Ferretti Group come Joint Bookrunner nell’operazione di dual-listing su Euronext Milan, Italian Design Brands come Joint Global Coordinator, Joint Bookrunner e Listing Agent nella quotazione su Euronext Milan, Ecomembrane come Sole Global Coordinator ed Euronext Growth Advisor nell’ammissione su Euronext Growth Milan, CY4Gate come Listing Agent nel passaggio a Euronext STAR Milan, Clessidra Private Equity come M&A Advisor (EQUITA K Finance) e Debt Advisor (EQUITA SIM) nell’acquisizione di  Everton, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) come Financial Advisor nella cessione di una quota della partecipazione in ITA Airways, Farmagorà Holding come Financial Advisor nell’ingresso delle famiglie Giubergia (Narval Investimenti) e Gattiglia (Holding Sogegross S.p.A.) nel capitale della società. EQUITA K Finance ha inoltre assistito la famiglia Boccacci come Financial Advisor nell’ingresso del fondo di private equity Consilium nella società Fonderia Boccacci come socio di maggioranza.

In 2Q’23 l’Investment Banking ha registrato Ricavi Netti superiori a €11,5 milioni (€17,7 milioni in 2Q’22, -35%), principalmente guidati dalle attività di Equity Capital Markets. La performance anno su anno del trimestre è dovuta all’effetto comparativo con il 2022, che aveva visto l’Investment Banking registrare il miglior trimestre dalla quotazione (€17,7 milioni in 2Q’22 vs €7,1 milioni in media) per effetto del risultato della controllata EQUITA K Finance come già descritto in precedenza.

Si segnala che ad agosto 2023, EQUITA ha siglato un accordo preliminare con Silvia Rovere per entrare nel capitale di Sensible Capital, boutique indipendente di advisory real estate, con una partecipazione iniziale del 30% e con l’obiettivo di aggiungere all’offerta di Investment Banking una nuova, importante area di specializzazione, questa volta dedicata all’advisory strategico nel settore immobiliare.

L’area dell’Alternative Asset Management ha chiuso il 1H’23 con Ricavi Netti pari a €4,4 milioni (€4,0 milioni in 1H’22, +8%). Le masse in gestione al 30 giugno 2023 risultano pari a €937 milioni (€921 milioni al 31 dicembre 2022, +2%), con un mix di asset progressivamente crescente su fondi illiquidi proprietari, dunque a maggiore marginalità. I ricavi connessi alle attività di gestione (Portfolio Management, Private Debt e Private Equity) si sono attestati a €3,7 milioni in 1H’23, pressoché in linea con l’anno precedente (€3,8 milioni in 1H’22, -2%). La raccolta di nuovi prodotti illiquidi di private capital ha infatti permesso di compensare le minori management fees del Portfolio Management dovute al calo anno su anno delle masse in gestione sui fondi flessibili UCITS (prodotti chiusi in ingresso e soggetti a riscatti in periodi di mercato turbolenti). Più in dettaglio, a giugno 2023 il team di Private Equity ha chiuso con €98,4 milioni la raccolta del fondo EQUITA Smart Capital – ELTIF, oggi il PIR alternativo di private equity più grande in Italia tra i fondi non captive.

Il Portafoglio Investimenti del Gruppo[8], pari a circa €10 milioni al 30 giugno 2023, ha contribuito ai risultati consolidati per €0,7 milioni (€0,3 milioni in 1H’22).

Si segnala che a giugno 2023 il team di Private Debt ha completato il primo investimento all’estero di EQUITA Private Debt Fund II (EPD II) – più nello specifico in Germania – al fianco di un primario operatore di private debt pan-europeo, avviando così il suo percorso di diversificazione geografica. In parallelo, il team ha avviato le attività propedeutiche per il lancio di un terzo fondo, in vista della conclusione della fase di investimento di EPD II attesa entro la fine del 2023.

Sempre a giugno 2023, EQUITA Capital SGR ha annunciato il lancio di una nuova asset class rivolta al mondo delle infrastrutture e delle energie rinnovabili con l’iniziativa EQUITA Green Impact Fund – EGIF. Il nuovo team EGIF – entrato all’interno del Gruppo nel corso del 2023 ma operativo sul mercato dal 2011 – si focalizzerà sul lancio di un nuovo fondo che vede già un potenziale investimento da parte di un soggetto istituzionale fino a €75 milioni. Il team EGIF ha anche identificato un senior advisor che supporterà le attività di fundraising e le altre aree del Gruppo nello sviluppo di nuove expertise dedicate alle infrastrutture e alle rinnovabili.

In 2Q’23 l’Alternative Asset Management ha registrato Ricavi Netti in crescita del 14% rispetto al 2Q’22, da €2,2 milioni a €2,5 milioni. A tale risultato hanno contribuito la raccolta di EQUITA Smart Capital – ELTIF (Private Equity) e la performance del Portafoglio Investimenti, che hanno più che compensato il calo delle masse nel Portfolio Management.

Il Team di Ricerca ha continuato a supportare attivamente le altre aree di business del Gruppo e a fornire agli investitori istituzionali analisi e insight su circa 120 società quotate italiane (≈96% della capitalizzazione del mercato italiano) e circa 40 società estere, oltre che su diverse emittenti obbligazionarie le cui coperture sono volte a rafforzare la presenza di EQUITA anche nel mondo del Fixed Income.

Conto Economico Consolidato Riclassificato

In 1H’23 le Spese per il Personale[9],[10] sono passate da €22,5 milioni nel 2022 a €20,0 milioni nel 2023 (-11%), in linea con la dinamica dei Ricavi Netti. Il Compensation/Revenues ratio9 si è attestato al 46,8% (46,7% in 1H’22) e il numero dei professionisti del Gruppo ha raggiunto quota 195 al 30 giugno 2023 (188 al 31 dicembre 2022 e 178 al 30 giugno 2022). Le Altre spese operative sono cresciute da €9,3 milioni in 1H’22 a €11,1 milioni in 1H’23 (+20%); più in dettaglio, i costi di Information Technology sono cresciuti rispetto all’anno precedente (+5%) per effetto della migrazione alla nuova piattaforma tecnologica di borsa Euronext e per la dinamica inflazionistica sui contratti di info-providing, mentre i costi di trading[11] sono aumentati del 7%, guidati prevalentemente dalla maggiore operatività del Client Driven Trading sui titoli obbligazionari e sui derivati; la voce Altro è invece cresciuta da €4,7 milioni in 1H’22 a €6,3 milioni in 1H’23 (+34%) per effetto del graduale ritorno alle attività in presenza con i clienti come roadshow e conferenze, per le dinamiche legate all’inflazione su specifici contratti, e per alcune voci di costo non ricorrenti. Si segnala che la voce Altro del primo semestre 2023 include circa €0,8 milioni di costi non ricorrenti, prevalentemente connessi alle attività di comunicazione e marketing del Gruppo (sito web, visual identity, eventi corporate) realizzate in occasione del 50esimo anniversario della costituzione di EQUITA e volte a migliorare la brand awareness del Gruppo. Il Cost/Income ratio9,[12] si è attestato al 72,8% (66,0% in 1H’22). Escludendo le voci non ricorrenti, il Cost/Income ratio è pari a 70,9%.

Il Risultato Consolidato Ante Imposte9 ha raggiunto €11,7 milioni (€16,4 milioni in 1H’22, -29%) mentre l’Utile Netto Consolidato9 si è attestato a €8,1 milioni (€10,3 milioni in 1H’22, -21%). Includendo gli impatti dei piani di incentivazione di lungo termine rivolti all’Alta Dirigenza (“LTIP”), l’Utile Netto Consolidato si è attestato a €8,0 milioni (-22%).

Patrimonio Netto Consolidato

Il Patrimonio Netto Consolidato al 30 giugno 2023 è pari a €94,7 milioni e la redditività media del Patrimonio Netto Tangibile (ROTE) si è attestata al 23%. Il livello di patrimonializzazione del Gruppo si conferma tra i più alti sul mercato, con un IFR ratio pari a circa 5,4 volte i requisiti minimi di base, così come definiti dal Regolamento UE 2033/2019 (IFR).

Outlook 2023

Alla luce dei risultati raggiunti nel primo semestre (Utile Netto per azione pari a circa €0,16) e considerando le aspettative per il secondo semestre dell’anno, il risultato atteso dell’esercizio 2023 è da considerarsi coerente con gli obiettivi di remunerazione triennale degli azionisti annunciati lo scorso 17 marzo 2022.[13]

Il Consiglio di Amministrazione – in assenza di eventi particolarmente negativi per il mercato – ritiene di poter proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti un dividendo non inferiore a €0,30 per azione, da corrispondersi in due tranche come in passato.

Più in dettaglio, il management segnala che dal 2022 ad oggi il Gruppo ha sostenuto significativi investimenti per diversificare il business e gettare le basi per il raggiungimento degli obiettivi di crescita definiti nel business plan EQUITA 2024. Tra questi: la continua diversificazione dell’offerta di Global Markets con un posizionamento crescente nel mondo obbligazionario, dei derivati e dei certificati; l’allargamento del coverage del Team di Ricerca con un numero crescente di titoli esteri seguiti; l’ingresso di nuove figure senior all’interno dell’Investment Banking per sviluppare e rafforzare i verticali consumer, FIG, industrial, structured finance; il presidio capillare del territorio con partnership dedicate e i recenti accordi per sviluppare attività di advisory nel mondo del real estate; il continuo focus dell’Alternative Asset Management nella gestione di prodotti illiquidi proprietari con il lancio di una nuova asset class dedicata alle infrastrutture, il closing del primo ELTIF di private equity e l’avvio delle attività di marketing per il lancio del terzo fondo di private debt. A queste iniziative si aggiungono importanti investimenti nella piattaforma tecnologica proprietaria, nelle iniziative di comunicazione volte a rafforzare il brand e nello studio di nuove tecnologie innovative, oltre all’allargamento dell’azionariato a partner che nel tempo possano supportare la crescita.

Il perdurare dell’incertezza a livello globale sulla possibile evoluzione del contesto macroeconomico sta però influenzando negativamente sia la propensione degli operatori specializzati a completare operazioni di finanza straordinaria, sia i volumi di intermediazione, specialmente sulle mid-small caps, oltre che l’operatività sul mercato dei capitali italiano e le attività di fundraising dei prodotti di Alternative Asset Management.

Alla luce di tali considerazioni, il management conferma gli obiettivi di remunerazione degli azionisti – ovvero una distribuzione di dividendi superiore a €50 milioni nel triennio 2022-2024 – sulla base del solido track-record di profittabilità del Gruppo e considerando gli utili accantonati dall’IPO (pari a circa €10,5 milioni alla data odierna), nonostante il mutato contesto di mercato che potrebbe ritardare il raggiungimento degli obiettivi di crescita dei ricavi e degli utili previsti nel business plan.

 

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Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Stefania Milanesi, dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154-bis del Testo Unico della Finanza, che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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[1] Esclude i ricavi derivanti da attività non legate a business con i clienti come le attività di Trading Direzionale e gli impatti al 30 giugno 2023 connessi al Portafoglio Investimenti del Gruppo per le attività di Alternative Asset Management

[2] Institutional Investor Survey 2023: Categoria “Italy”; dati riferiti alle classifiche unweighted.

[3] Dati riferiti all’intermediazione in conto terzi; fonte ASSOSIM

[4] Dati su obbligazioni riferiti all’aggregato dei mercati DomesticMOT, EuroMOT ed ExtraMOT; fonte ASSOSIM

[5] I dati di Client Driven Trading & Market Making e Trading Direzionale sono una rappresentazione gestionale del trading proprietario

[6] Il dato di 1H’22 esclude l’aumento di capitale di Stellantis pari a €732 milioni

[7] Fonte: Elaborazione EQUITA su dati KPMG (M&A), Dealogic (Equity Capital Markets) e Bondradar (Debt Capital Markets).

[8] Il Portafoglio Investimenti di EQUITA include le partecipazioni della Società nelle iniziative di Alternative Asset Management promosse, con il fine di allineare ulteriormente i propri interessi a quelli degli investitori

[9] Esclude i compensi per il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale, voci incluse nelle Altre spese operative

[10] Esclude gli accantonamenti relativi ai piani di incentivazione di lungo termine per l’Alta Dirigenza (“LTIP”)

[11] Voce direttamente connessa ai ricavi dell’area Global Markets

[12] Rapporto tra Totale Costi e Ricavi Netti Consolidati

[13] “[…] dividendo annuale medio superiore a €0,30. […]”

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